Assemblea regionale 2023

Avis, in Lombardia donazioni in calo: «Manca personale negli ospedali»

Milano

Iscrizioni costanti, ma donazioni in calo per Avis Lombardia. È quanto è emerso dalla 52° assemblea annuale andata in scena a Bergamo domenica 23 aprile 2023 presso il centro congressi Giovanni XXIII.

“Il calo dell’1,2% delle donazioni – spiega Oscar Bianchi, presidente di Avis Regionale Lombardia – nonostante l’aumento dei soci donatori è sintomo del continuo ‘stop and go’ di limiti alle donazioni dagli ospedali, dovuto alla carenza di personale sanitario. In altre parole: questa diminuzione delle donazioni è la diretta conseguenza di una mancata programmazione e pianificazione. Non mi stancherò mai di ribadire che il sistema sangue non è emergenza urgenza, così come i nostri 269.629 soci non sono fornitori, ma un patrimonio da tutelare e sul quale investire”.

Intanto Regione Lombardia ha deliberato lo stanziamento di due milioni di euro per le associazioni dei donatori di sangue (per l’attività marzo-dicembre 2020), di cui oltre un milione 660mila euro sono stati riconosciuti all’Avis regionale. Il «peso» di Avis Lombardia, la sua importanza nel sistema sangue, sono confermati non solo dalle numerose attività, ma anche e soprattutto dai numeri.

Sul territorio regionale, si contano 657 sedi, una presenza particolarmente capillare in Bergamasca, dove sono 158. Per quanto riguarda i donatori, nel dato regionale di 261.124 lombardi (più 8.505 soci non donatori), i bergamaschi sono 34.702 (a cui si aggiungono altri 2.089 avisini non donatori). Il 25% dei donatori totali in Italia è della Lombardia, che contribuisce per il 20% al totale delle donazioni.

Bergamo, che lo scorso anno è stata Capitale italiana del volontario, ora è Capitale della Cultura con Brescia e il centro congressi ha quindi ospitato l’incontro, utile non solo per evidenziare le difficoltà e gli obiettivi futuri, ma soprattutto per ripercorrere i numerosi progetti e attività messe in campo da Avis Lombardia, anche per sensibilizzare al dono, come con «Avis Re-evolution» un progetto in fase di progettazione esecutiva, con cui si vuole avviare una sperimentazione dell’utilizzo della telemedicina durante le procedure di visita prima della donazione e di tutela della salute dei donatori.

 

Attività per le quali non sono mancati i ringraziamenti dei rappresentanti delle istituzioni.  Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha puntato l’attenzione sulla densità delle attività che stanno dietro l’associazione, a cui ha rivolto i ringraziamenti anche a nome dei cittadini «per le vite che avete salvato», rimarcando l’importanza della «cultura della solidarietà».

«Chiunque conosce l’importanza di Avis nel tessuto comunitario, ma quando si vedono i numeri si resta stupiti dal contributo che, anche la provincia di Bergamo, offre», gli ha fatto eco Damiano Amaglio, consigliere provinciale delegato all’associazionismo.

L’assessore regionale alla Famiglia, disabilità e pari opportunità Elena Lucchini ha evidenziato come il mondo del volontariato e dell’associazionismo sia radicato e importante. Rilevando che «Avis si distingue nel mondo del volontariato», e leggendo i dati del contributo lombardo al fabbisogno nazionale di sangue ha rimarcato la «solidarietà del popolo lombardo». Gianpietro Briola, presidente nazionale Avis, ha auspicato un servizio di raccolta «in cooperazione con le Regioni, farlo insieme e non con una delega», quindi l’associazione che «co-progetta e collabora per il fine del bene comune».

“Aprirsi al mondo esterno – conclude Bianchi – favorire il ricambio generazionale, individuare nuovi strumenti, sviluppare accordi e convenzioni, proporre un’associazione coesa: su queste direttrici si è indirizzata e continuerà ad adoperarsi Avis Lombardia, svolgendo un ruolo di rappresentanza delle istanze associative nei confronti delle istituzioni, promuovendo progetti innovativi e individuando soluzioni tecnologiche, sempre con la finalità ultima di tutelare la centralità della donazione al servizio del malato”.

 

Luca Bezzi